Il monitoraggio, i cui risultati saranno di seguito esposti, è stato condotto
con tecniche di telerilevamento e con l’ausilio di cartografie digitali che
hanno rappresentato la base per l’analisi del territorio del Parco del fiume
Ofanto.
Il monitoraggio per telerilevamento si può definire come una metodologia
che consente di ottenere informazioni qualitative e quantitative, in questo
caso di un’area definita, tramite l’analisi di dati acquisiti a distanza ed
elaborati con software cartografici.
Le analisi spaziali condotte in ambiente GIS consentono di disaggregare
i dati acquisiti evidenziandone i parametri utili a indagare e studiare il
complesso dei caratteri strutturanti un determinato ambito.
Quando le analisi sono condotte sviluppandosi in più intervalli di tempo si
attua un monitoraggio.
L’attività svolta nell’ambito del progetto Crew e di cui si esplicitano i
risultati di seguito, rappresenta il primo step di un monitoraggio continuo
dell’area del Parco, rispetto al quale dovranno essere confrontati i risultati
delle future analisi in modo da valutare l’evoluzione storica del territorio
e consentire ai processi decisionali di intraprendere eventuali azioni
correttive o confermarne le politiche di gestione e tutela.
Lo studio condotto ha fotografato l’attuale distribuzione spaziale delle
principali componenti ambientali e dei sistemi territoriali costituiti dalle
attività umane presenti nel perimetro del Parco e che ne compongono la
struttura.
Le analisi hanno consentito di individuare i seguenti sistemi strutturali
evidenziandone la stratificazione e analizzandone la distribuzione spaziale:
Sistema Agricolo, Sistema antropico, Sistema delle acque, Sistema
botanico-vegetazionale e la distribuzione degli Habitat.
La prima indagine sviluppata ha consentito di evidenziare i rapporti in
termini percentuali tra le diverse componenti territoriali strutturate in
sistemi; è emerso che il sistema maggiormente presente è quello agricolo,
caratterizzando il 75% dell’area totale. Il sistema botanico -vegetazionale
e la componente habitat pesano rispettivamente per il 21% e il 6%, mentre
il sistema delle acque caratterizza il 5% dell’area. Un dato estremamente
importante è rappresentato dalla bassa presenza del sistema antropico
pari all’1%. Leggendo criticamente il rapporto percentuale tra i sistemi e le
componenti si può asserire che la bassa incidenza del sistema antropico
è sicuramente un dato positivo considerando che tale sistema quando
presente in maniera prevalente può rappresentare la causa di una pressione
crescente su contesti naturali delicati, quali le aree umide; si pensi a fattori
quali l’impermeabilizzazione dei suoli o l’inquinamento che caratterizzano
i sistemi antropici. Appare evidente che il fattore di maggiore pressione
antropica nell’ambito del fiume Ofanto è costituito dall’attività agricola.
Sia per i singoli sistemi territoriali individuati, sia per le componenti territoriali
sono state eseguite analisi di dettaglio dalle quali si è potuto individuare le
tipologie di attività o di componenti ambientali presenti.
Successivamente, individuando la loro consistenza in termini di distribuzione
areale si sono costruiti i grafici che consentono una lettura immediata dei
singoli pesi delle componenti in termini percentuali.
Dall’analisi condotta sul sistema agricolo risulta che nel complesso le
aree sono coltivate maggiormente a seminativo e vigneto, occupando
rispettivamente il 63% e il 26% del territorio agricolo. Le colture a uliveto e
frutteto occupano rispettivamente il 6% e il 4% del territorio risultando così
minoritarie rispetto alle precedenti.
Dall’analisi condotta sul sistema antropico si deduce che la rete
infrastrutturale composta dalle diverse tipologie di strade e dagli assi
ferroviari, occupa complessivamente il 57% del sistema antropico mentre
gli insediamenti agricoli e produttivi sono presenti per un 30%.
Le attività particolarmente impattanti a livello ambientale quali aree
estrattive e discariche occupano complessivamente il 12%.
Dall’analisi della distribuzione degli Habitat emerge che la presenza
preponderante in termini percentuali è rappresentata dall’habitat
6620* – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-
Brachypodietea che occupa il 63 % del totale. A seguire è presente per
il 22% l’habitat 92A0 – Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba.
Un ulteriore habitat rilevante in termini di presenza è sicuramente il 3280
- Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza
Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba.
L’analisi della componente botanico-vegetazionale in termini percentuali
ha evidenziato che il 46% è composto da aree a pascolo e praterie mentre
cespuglieti ed arbusteti occupano il 24%; un ulteriore 26% della componente
botanico-vegetazionale è rappresentata da boschi di conifere, latifoglie o
misti.
In ultimo, l’analisi cartografica condotta sul sistema delle acque individuato
evidenzia che i bacini del Capacciotti e del Locone rappresentano il 73%
del sistema complessivo e dunque ne costituiscono la parte più importante
in termini quantitativi. L’area occupata da fiumi, torrenti e fossi, costituita
principalmente dal Fiume Ofanto, è il 21% del totale, mentre altre tipologie
di componenti quali idrovie e canali hanno una distribuzione marginale
intorno al 5%.
Al termine delle analisi condotte si può concludere che l’agricoltura è
l’attività umana con incidenza maggiore sul territorio dell’area umida
dell’Ofanto e che le coltivazioni a seminativo e vigneto rappresentano le
attività agricole con il maggiore impatto ambientale.
Le componenti ambientali botanico-vegetazionali e gli Habitat nel
complesso hanno una discreta distribuzione che garantisce così all’area
umida una componente vegetativa rilevante.
L’incidenza minima del sistema antropico pari all’1% della complessiva
area del Parco dell’Ofanto è sicuramente un dato positivo in termini di
pressioni e minacce sull’area umida.
Concludendo, le analisi su riportate fotografano le attività che interferiscono
con l’area umida del fiume Ofanto e per la sua tutela e conservazione dovrà
essere posta particolare attenzione alle modalità di esercizio dell’attività
agricola in quanto genera le maggiori pressioni antropiche sull’ambito del
Fiume Ofanto.